L'Esperanto a Bergamo
La comparsa dell'Esperanto a Bergamo, per quanto risulta dalle memorie, risale al secondo decennio del '900 ed è legata alla figura di Giacinto Gambirasio (1896-1971).
Massima in bergamasco scritta da Gambirasio,
che riassume il carattere dei bergamaschi.
Caràter de la rassa bergamasca:
fiama de rar, sòta la sènder brasca.
Carattere della gente di Bergamo:
solitamente non s'infiamma, ma sotto la cenere la brace vive.
In altre parole:
I bergamaschi sono silenziosi, riservati e buoni
purchè non li si importuni….
In quel caso essi reagiscono d'impeto, più di quanto si potesse supporre …
Fu uomo di grande attività e di molti interessi in campo economico, amministrativo e culturale. Svolse attività imprenditoriale nell'industria bottoniera e poi come commercialista. Giovanissimo, divenne sindaco di Seriate, suo paese di origine, nel primo dopoguerra; nel secondo dopoguerra ricoprì importanti incarichi amministrativi nell'Azienda Tramviaria Bergamasca, nel Consiglio Provinciale in vari Consigli di Istituti di istruzione tecnica e professionale di Bergamo. Fu presidente per un decennio (1947 - 1956) della Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura di Bergamo.
Fu molto attivo anche sul piano culturale: scrittore e saggista, poeta dialettale, pubblicista e giornalista (direttore del “Pro Famiglia di Milano”, dei locali “GIOPI” e “ LA PENNA”).
L'interesse per i problemi e la cultura locale non impediva ma anzi stimolava il Gambirasio ad aperture su orizzonti ben più vasti di rapporti umani, secondo le convinzioni che lo avevano appassionato, giovanissimo, alla lingua internazionale Esperanto. Uomo pratico e d'azione era però assertore convinto della “interna ideo” dell'Esperanto, strumento di possibile dialogo fra tutti gli uomini viventi sotto ogni cielo; in particolare pensava anche ai rapporti economici, alla facilità di intese commerciali. Una comunicazione predisposta per il Congresso Nazionale di Bologna del 1952 avvalora queste affermazioni.
Infatti apprese giovanissimo l'Esperanto e già nel 1915 iniziò corrispondenze, pur nelle difficoltà dei tempi, con esperantisti di vari paesi -fino in Giappone- e le coltivò come rapporti di amicizia. Partecipò a Congressi Universali: 1923 Norimberga, 1925 Zurigo, 1934 Stoccolma.
Aveva ideato un Bergama Esperanto klubo fin dal 1917; ma fu dopo la seconda guerra mondiale che, attraverso rapporti personali, avviò l'interesse per l'Esperanto a Bergamo. C'erano si anche altri esperantisti, ma a livello individuale; fu Gambirasio a promuovere iniziative sulla stampa e in manifestazioni pubbliche finalizzate a far conoscere l'Esperanto. Va ricordato il momento 1952-1953: la manifestazione del 22 marzo 1953 presso il salone della Camera di Commercio di Bergamo con l'intervento del Prof. Giorgio Canuto, Presidente nazionale della FEI, offrì lo spunto per lo svolgimento di un corso di Esperanto presso la stessa Camera di Commercio.
A tale momento seguirono incontri, anche presso circoli aziendali, che andarono maturando l'esigenza della costituzione formale di un gruppo che avvenne nel dicembre del 1970 ed il Gruppo inaugurò la sua attività pubblica nel maggio 1971 presso la sezione della biblioteca civica di Bergamo attivata nel quartiere della Celadina.
È il periodo di presidenza del Dr. Federico Gialanzè di Napoli, dal 1957 funzionario statale a Bergamo. Tale periodo fu di grande attività: corsi annuali che suscitarono interesse notevole; corsi alla locale (allora attiva) TELEOROBICA; costituzione di una biblioteca con nucleo di libri e stampe già di Giacinto Gambirasio. Nell'agosto del 1974 si tenne a Bergamo il 47° congresso internazionale della S.A.T. (Sennacieca Asocio Tutmonda, che ha sede a Parigi).
I successivi spostamenti di sede del Gruppo determinarono una certa crisi organizzativa per la difficoltà di svolgere iniziative senza un punto d'incontro e di riunione di agevole accessibilità per gli esperantisti di Bergamo e provincia.
Degna di nota è comunque l'attività svolta a Sotto il Monte, ove insegnava il M.o Mirko Marcetta creatore del linguaggio “Vidling” e che per alcuni anni promosse e curò anche mostre di stampa esperantista nella piazza di Sotto il Monte, patria di Papa Giovanni XXIII.
Negli anni 1980 e 1981 la Presidenza del Gruppo venne tenuta dal Prof. Vittorio Mora; nel 1982 essa passò all'Ing. Leo Franzoni per parecchi anni attivo dirigente e Segretario Generale della FEI (Federazione Esperantista Italiana)1), mentre il Prof. Mora divenne presidente onorario.
Negli anni seguenti si sono tenuti corsi di Esperanto, oltre che a Bergamo, anche a Cologno ed a Treviglio. Inoltre si procedette alla riorganizzazione del Gruppo, che nel 1985 si diede un regolare statuto. Il numero dei soci del B.E.G. è, negli anni, gradualmente aumentato e alcuni di essi hanno partecipato a numerosi Congressi Universali: 1983 Budapest, 1985 Ausburg (FRD), 1986 Pechino, 1987 Varsavia, 1988 Rotterdam (NE), 1989 Brighton (GB).
Inoltre nell'arco di pochi anni la Provincia di Bergamo si è vista assegnare ben due Congressi Nazionali di Esperanto: nel 1984 a S. Pellegrino, organizzato dagli esperantisti milanesi, e nel 1989 quello di Bergamo, organizzato dagli esperantisti bergamaschi a tempo di record.
Il Prof. Salvatore Tiraboschi resse la presidenza del gruppo dal 2000 al 2006 e l’Ing. Leo Franzoni divenne presidente onorario. Nell’anno 2007 il gruppo elesse come presidente la Sig.ra Mariacarla Galizzi, mentre il Prof. Salvatore Tiraboschi divenne presidente onorario. Nel 2014 divenne presidente la Sig.ra Silveria Galizzi e nel 2017 il Sig, Felice Sorosina, ad oggi (2022) la Sig.ra Mariacarla Galizzi è ancora presidente.
Menzione speciale va al Ing. Claudio Ferrini che dal 1980 è ininterrottamente nostro segretario (probabilmente è un record mondiale), il suo lavoro ha dato modo fino ad oggi (2023) di far proseguire l’attività del nostro gruppo.
L’azione del nostro gruppo è stata sicuramente più produttiva in passato. Tuttavia nell’ultimo anno abbiamo di nuovo iniziato ad insegnare Esperanto ai ragazzi della scuola elementare di Verdello, il corso durerà 5 anni. E’ la quarta volta che organizziamo un corso del genere.